Le maglie da calcio vintage autentiche possono essere dei veri pezzi di storia e possedere un valore sentimentale per i tifosi. Nel campionato 1951-1952, a distanza di due anni dalla promozione in serie C, il Maglie si classificò ancora primo nel proprio girone davanti a squadre più blasonate. Perché scegliere le maglie vintage rieditate? Non c’è un dogma perché non c’è dall’altra parte. Il campo si trovava proprio sotto la collina di Posillipo, dove adesso c’è una parte del quartiere Fuorigrotta, costruito successivamente. Gigino Scuotto – un terreno di gioco, di fortuna, proprio per il Napoli, con una tribunetta in muratura per spettatori in piedi (qualche migliaio). Su quel terreno vi giocava sistematicamente l’Ilva Bagnolese, ma in varie occasioni l’impianto dell’Ilva ospitò anche l’Internaples di Ascarelli e in seguito, saltuariamente, il Napoli, sia negli ultimi Anni Venti che negli Anni Trenta. In primo piano un giocatore con la maglia della Bagnolese, nera con la stella bianca. Sono segnalati in grassetto calciatori attualmente in attività con la maglia grigia. Il 27 gennaio 1946, Napoli-Bari 2-1: al gol tanto atteso dell’albanese Lustha, il primo in maglia azzurra del neo acquisto, l’esultanza fu tanta da far crollare una fetta delle tribune.
Diventa subito un idolo dello Iett, che nel 1978 guidò a suon di gol alla vittoria nel I campionato amatoriale di Istanbul. Qui il Napoli disputò il suo primo storico campionato di A, Divisione Nazionale a due gironi, in cui conquistò un solo punto col Brescia, il 13 febbraio del 1927. La squadra azzurra continuò a giocare all’Arenaccia in attesa dell’inaugurazione dello stadio voluto dalla tenacia ferrea di Giorgio Ascarelli, al Rione Luzzatti. In occasione del 30° anniversario dell’iconico album degli Oasis Definitely Maybe, il kit in edizione speciale trae ispirazione dalla copertina dell’album che ha segnato una generazione. Il Napoli giocò al Vomero nel 1933-34, perchè l’Ascarelli era in rifacimento, in vista dei mondiali del 1934. Vi ritornò nel finale del 1941-42 e nel ’42-43 (perchè l’Ascareli era stato bombardato) ma fu sfrattato dalla Wehrmacht e dalle S.S., che lo usarono anche come centro di raccolta dei partigiani napoletani catturati dai tedeschi. Prima lo pensavamo parte della solita declinazione di scomparsa dei generi che abbiamo salutato con gioia e sollievo.
Il primo numero uno biancorosso fu Romeo Gallenga Stuart; le più importanti presidenze nella storia del club rimangono quella di Franco D’Attoma (1974-1983) – legata alla prima promozione assoluta della squadra in Serie A nel 1975, e al cosiddetto Perugia dei miracoli di fine anni 1970 – e di Luciano Gaucci (1991-2004) – durante la quale il Perugia vinse il suo primo e finora unico trofeo confederale, la Coppa Intertoto. Era uno dei vari campi sorti ai piedi della collina di Posillipo. Ritenuto insufficiente e scomodo il terreno del Campo di Marte a Capodichino (che fu uno dei primi spazi a disposizione, insieme con il famoso Mandracchio nella zona del Porto), i dirigenti del Naples Football Club, dell’Audax, della Juventus di Napoli presero in fitto un terreno a Campegna alle pendici di Posillipo. Si giocava in una zona antistante le varie postazioni di sparo del tiro a segno. Si notano gli ex spogliatoi e sopra, sulla collina incolta, la zona con poche case di campagna, dove successivamente sono sorti i palazzi e le ville dell’attuale Via Manzoni. Le prime partite del Naples e dell’Internazionale, disputate su un fondo sabbioso e irregolare, cominciarono così ad avere anche gli spettatori paganti.
Su questo stesso campo debutterà poi anche l’A.C. In muratura solo in parte, poi fu rimodernato. Ⓤ Tipo: ognuno dentro di sé ha un elemento nos e un elemento anti-nos, deve solo scegliere quale far prevalere. Ⓤ Il sentimento di rimpianto per i vecchi tempi e ripudio per gli attuali, insomma una reazione, nel calcio, può contribuire nel suo piccolo a tenere lontane cose-che-è-assurdo-siano-tabù come l’omosessualità? La calciano increduli per la sola ragione di saggiarne la consistenza materiale. Lo stadio «Partenopeo» venne ricavato dallo Stadio Ascarelli e fu ricostruito in cemento armato, per 40 mila tifosi. Non è un vero derby, nè una stracittadina particolarmente sentita, siti maglie calcio thai affidabili ma due anni fa – sempre in Coppa – durante la partita c’è stato un regolamento di conti interno tra tifosi della Zvezda e un tifoso è finito in ospedale crivellato da colpi di pistola. A partire dagli anni ’90, la crisi industriale ha portato alla chiusura delle principali fabbriche del quartiere, con conseguenti fenomeni di degrado e marginalità. Nella foto, a sinistra, la cerimonia della posa della prima pietra dello stadio Ascarelli avvenuta nel 1929. A sinistra si notano il terzino del Napoli Innocenti, una delle figure più rappresentative dell’epoca, ed al suo fianco, sorprendentemente in pullover, Ascarelli, che finanziò tutti i lavori.
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