Cosenza fu messa in liquidazione e al suo posto prese vita il Cosenza Calcio 1914 S.p.A. con presidente Vincenzo Morelli. Il suo modo di intervenire direttamente nella vita politica del Paese rappresentò una novità per il ruolo di presidente della Repubblica. Tale simbolo fu giudicato in modo positivo dalla comunità sportiva e, in modo analogo a quanto accaduto con altri simboli quali lo scudetto e la coccarda tricolore, il suo uso fu esteso alle altre discipline sportive nel Paese. 1966, beffata sul traguardo dalla Salernitana, la squadra rossoblù per alcuni decenni non riuscì più a riemergere. In generale il territorio è influenzato dai venti che sono quasi sempre presenti; in particolare predomina il maestrale che ha l’effetto di mitigare la calura estiva ma che nelle altre stagioni non di rado provoca parecchi danni per le sue forti raffiche, che possono tranquillamente superare i 100 km/h. Nella stagione 1957-1958 il Cosenza, guidata dal bomber Mario Uxa (capocannoniere del campionato per 5 stagioni consecutive), ottenne la vittoria del girone dell’Interregionale Prima Categoria e conquistò il titolo di campione d’Italia di categoria, ex aequo col Mantova e lo Spezia. Nel campionato 2010-2011, dopo un inizio stentato che determinò un ritardo di sette punti dal duo di testa Galatina e Mottola, la squadra di mister Lombardo inanellò una striscia di risultati utili permettendole di raggiungere il primo posto in classifica che mantenne per tutto il torneo.
Ebbe così inizio una serie di peripezie alla ricerca della cadetteria. Nella ripetizione dello spareggio, giocato a Como, i biancoscudati del Messina si affermarono per 6-1, guadagnando così la cadetteria. Nel 1948-1949 il Cosenza di Guido Corbelli e poi dell’ungherese Kutic, che schierava Lino Begnini (con trascorsi in Serie A), si classificò al quinto posto, mentre l’anno dopo, sotto la guida di Vittorio Mosele, la squadra registrò dodici partite utili e si aggiudicò il titolo di campione d’inverno della Serie C girone D, per poi chiudere al primo posto a pari punti con il Messina. L’anno dopo il club subì la retrocessione sotto la guida di Pietro Fontana, cui fece seguito la promozione firmata da Renzo Aldi, ma la stagione 1981-1982 fu anno di grandi cambiamenti: dopo 37 anni di attività, con tanti successi e qualche delusione, l’A.S. Con il pregevole record di 17 successi interni su altrettanti incontri disputati, il Cosenza sbaragliò la concorrenza vincendo facilmente il campionato con sette punti di vantaggio sull’accoppiata composta da Vittoria e Nuova Igea. Prima dell’esordio in campionato la politica, in cambio della promessa costruzione del nuovo campo sportivo, impone l’utilizzo del colore azzurro Savoia che spicca nel gonfalone della città.
In questi anni si affacciò in prima squadra Luigi Marulla, che diverrà il più rappresentativo calciatore della storia del Cosenza, primatista di presenze e reti di tutti i tempi. Nello spareggio disputato a Salerno il risultato, dopo i tempi supplementari, fu di 1-1. Al termine dell’incontro il portiere rossoblù Gisberti denunciò anche un tentativo di corruzione attuato dal presidente del Messina. Il Cosenza ripartì da Giusto Lodi, capitano di lungo corso, autentico pilastro della formazione rossoblù, mentre presidente era Mario Guido. Nel 1940-1941 il riconfermato allenatore Hansel centra la salvezza senza problemi, mentre nel 1942-1943 coglie il terzo posto, completando il girone di ritorno senza sconfitte. A Zsengeller subentrò Paolo Todeschini e giunse una sofferta salvezza. Lo stesso argomento in dettaglio: Canal du Midi. Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Puglia. In ambito europeo, modelli Alfa Romeo sono stati adoperati come auto di servizio da varie forze dell’ordine tra cui quelle sammarinesi, maltesi, svizzere, tedesche, belghe, olandesi ed ucraine. E così anche i successivi modelli destinati a sostituire la Lutzmann stessa ebbero anch’essi una propria versione commerciale, con portate massime fino a 750 kg ed in versioni con cassone chiuso o aperto.
Conosciuta anche come la “Bruised Banana” per via del suo audace motivo grafico giallo e nero, questa maglia è ancora oggi ricordata con affetto dai tifosi Gunners. Il Cosenza FBC, migliore squadra della regione, cominciò a mettersi in evidenza anche contro compagini delle regioni limitrofe, ma nel 1928 fu costretto a trasformarsi, su direttiva politica del regime fascista, in Dopolavoro Sportivo Cosenza con maglia azzurra. Il 23 febbraio 1914 si svolse la prima partita documentata della polisportiva; il match, disputato contro una rappresentativa catanzarese sul terreno di Piazza delle Armi, finì con il risultato di 1-1. Nel 1918 alcuni giovanissimi fondarono lo Sport Club Italia, ma nel 1920 ricomparve la Fortitudo, che nel medesimo anno vinse un triangolare tra squadre calabresi aggiudicandosi il titolo ufficioso di campione regionale. Il calcio a Cosenza fu introdotto nel 1908. Dalla fusione di varie squadre locali nacque, il 1º marzo 1912, la SS Cosentina che si sciolse nello stesso anno, non prima di affrontare, il 10 marzo, la Juventus Catanzaro: 1-1 fu il risultato finale. I trasporti ferroviari sono assicurati dalla Stazione di Brindisi, un importante snodo ferroviario della Puglia, punto di incontro tra la Ferrovia Adriatica e la Ferrovia Taranto-Brindisi. I loghi sono neri, con i colori grigio e rosa utilizzati negli inserti che trovano spazio sui lati della maglia dal petto ai fianchi.