Ho tanti contatti con allenatori e dirigenti, il calcio lo vivo ancora, lo osservo, lo studio e ne scrivo per la Gazzetta. Qui bisogna lottare sempre e quando sembra che tutto sia perduto, crederci ancora, la Juve non si arrende mai. Quando la Juve era gestita da Moggi non mi è mai piaciuta, l’ho detto pubblicamente e ho avuto ragione, purtroppo. La Juventus era il punto di riferimento in virtù delle tre finali consecutive raggiunte dalla squadra di Marcello Lippi in quel periodo, e li abbiamo affrontati ben otto volte nel giro di sette anni. Il Maglie, allenato da Ugo Starace, si classificò all’undicesimo posto chiudendo con quattordici vittorie, quattordici sconfitte ed otto pareggi, e pose le basi per il campionato che avrebbe disputato nella stagione 1951-1952. Tra gli atleti che disputarono il primo campionato di serie C ricordiamo i nomi di Giovanni Civili, Giovanni Giannuzzi, Rotelli, Gaetano Conti, Carmelo Russo, Giovanni Dini, Danilo Vecchi, Giuseppe Giorgino, William Cavallini, José Carlos Surano, Carmine Jacovazzo, De Pascalis, siti di maglie da calcio Luigi Scarascia. 148 reti, di cui 130 in gare di campionato). Grazie a loro, alla Juventus, ai suoi principi, nei futuri momenti di difficoltà continuai ad allenarmi in un certo modo e a reagire.
In quell’anno, infatti, il Ministero della cultura popolare dichiarò che nei romanzi «L’assassino non deve assolutamente essere italiano e non può sfuggire in alcun modo alla giustizia» e sui libri stranieri apparvero fascette che dicevano: «Gli usi e i costumi della polizia descritti in quest’opera non sono italiani. C’è la società, ci sono i ruoli. Attualmente non sono presenti gruppi organizzati. Ci sono molti siti web e app che offrono questo servizio, ma non tutti sono sicuri o legali. La partita di calcio è controllata da un arbitro con piena autorità di far rispettare le Regole del Gioco, le cui decisioni sono definitive. A me questo tipo atteggiamento piace molto, perché tutti devono rispettare le regole. Questa mentalità vincente, e il sacrificio per la squadra sono cose molto belle, perché vedo che tutti noi siamo pronti a dare una mano, a lavorare per il gruppo e il collettivo. Io, per esempio, non ho voluto fare il soldatino e sono andato via. Sicuramente la Juve crede sia giusto fare così per ottenere il massimo, per altri può essere un fatto negativo. Ricordo un allenatore austriaco, Sturmer, mi pare, che quando andai a Torino per fare un provino alla Juventus si informava del mio rapporto con il denaro, mi metteva in guardia dal diventare avido come il terzino Rava o come i sudamericani Monti e Cesarini, ma io non capivo di che parlasse: la Juventus per un ragazzo di provincia era un sogno, una riunione di tutte le virtù sportive e civili.
Sapevo che la Juventus era un grande club con una tradizione fantastica alle spalle, ma finché non lo vivi non ti rendi conto di quanto l’organizzazione sia perfetta e di quanto la mentalità e il temperamento siano unici. Se questa squadra non è una grande squadra io mi domando quali siano le grandi squadre! È una squadra che quando sente l’odore del sangue azzanna la preda, non le concede scampo. Quello della Juventus è stato il primo grande mito fuori del campo politico, sociale, ecc. che il Nord abbia offerto, oltre che a sé stesso, anche al Mezzogiorno: un tipo di mito attinente ai giusti e al costume di una moderna società di massa, per cui il Mezzogiorno era solito guardare fino allora alle cronache e al cinema americano. 1988 – Il 21 gennaio il Varese Calcio dichiara fallimento; pochi mesi dopo gli subentra la società Varese Football Club, che ne rileva i diritti sportivi e assorbe la rosa. Adesso è normale trovare queste componenti nei grandi club, ma la Juve ce le aveva già vent’anni fa. Quando vinceva la Juve vinceva la storia. Dalle epiche vittorie in Liga alle memorabili serate europee, ogni maglia racconta una storia unica.
Quando si dice «la maglia della Juventus è pesante» significa capire che dietro quella maglia c’è una storia fatta di un palmarès ricco di successi e, quindi, questo giocatore deve essere uno degli interpreti per arrivare ancora a riportare ad ulteriori successi. Queste sono solo alcune delle maglie più belle e iconiche degli anni ’90, che hanno contribuito a definire un’epoca d’oro nel mondo del calcio. Quando penso alla Juventus, questo mi riporta subito alla mente ricordi appassionati, che inducono a riflettere, del mio tempo al Manchester United durante la metà degli anni 1990, quando stavamo crescendo come squadra ed imparando tutto su come ottenere successo in Champions League. Se scriviamo Juventus, intendiamo la squadra di calcio sorta nel 1897 a Torino, città incubatrice delle più grandi novità del costume italiano, dall’automobile al cinema al pallone. Per dare maggiore specificità alla ragione sociale, Sport Club fu mutato in Football Club Juventus, e da quasi novant’anni questo latino ogni domenica riempie i cuori e le bocche di milioni di tifosi, e ne manda in bestia altrettanti, segno, direbbe l’autore del Cinque Maggio «d’inestinguibil odio / e d’indomato amor». Poi discussero sul nome da dare al club.
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