Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Pordenone Calcio. Non vi sono quindi rei da una parte, ma combattenti; non semplici vittime di una azione dannosa dall’altra, ma martiri caduti per la Patria». Gli anni 1931-1932, particolarmente critici per l’equilibrio del sistema bancario italiano, che risentiva solo allora della grande depressione del 1929, furono decisivi per le sorti della Terni, che erano state fino ad allora legate ai finanziamenti statali e bancari. In seconda posizione troviamo Bruno Mantellato, classe ’45 e originario di Castions di Zoppola, autore di 63 reti realizzate in 206 gare negli anni settanta. La fase di crisi porta i biancorossi a declassare fino alla Seconda Categoria, per poi riprendersi e riottenere la Prima Categoria nel 1983-1984. Una nuova retrocessione in Seconda Categoria sopraggiunge nel 1988, seguita dalla risalita nel 1990 e quindi dal ritorno in Promozione nel 1991. Nel 1993 il Matelica è nuovamente relegato in Prima Categoria e nel 1995 ancora in Seconda Categoria, risalendo però immediatamente nella lega superiore.
Su tre pareti sono incisi nomi e cognomi dei reclusi magliesi e dei casali vicini del periodo compreso dal 1601 al 1669. Del 21 luglio 1629 è l’iscrizione che ricorda due scomunicati che invano si erano rifugiati nel convento dei Francescani. La prima maglia è la classica divisa casalinga interamente bianca, impreziosita da un colletto a polo con scollo a V decorato da due strisce celesti e nere nel bordo, stesso decoro che si trova nel bordo terminale delle maniche. Il 20 agosto arriva la decisione ufficiale: lo Spezia è ammesso al campionato di Serie D, Girone A. Concludendo la stagione al secondo posto (con 78 punti) alle spalle della Biellese, accede ai play-off e si ferma sulla soglia delle semifinali, sconfitto dal Vico Equense per 2-0 il 14 giugno. Il nuovo allenatore esordisce vincendo contro il Cassino e conquista sette punti in sette giornate. A partire dalla stagione 2024-2025, maglia da calcio personalizzata il Nuovo Pordenone iscrive nel girone A di Terza Categoria una squadra Under-21. Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Pordenone Calcio.
Ad oggi Pagotto è uno dei tre giocatori neroverdi (gli altri sono Manuel Pasqual e Tommaso Pobega) ad aver indossato, seppure da ex, la maglia azzurra. Dario Perosa, 1920/1996 Pordenone Calcio – La storia dei “Ramarri”, Pordenone, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 1996, ISBN non esistente. Dalla metà degli anni’ 90 del Novecento ai primi anni 2000 si possono ricordare i gruppi ultras Naonian Army, Ultras Pordenone, Guardia Cittadina e Rude Crew. L’omaggio alla città viene in qualche modo ricalcato anche nella prima maglia 2019-2020, stagione del debutto in Serie B: le classiche strisce verticali lasciano il posto a una nuova grafica in cui il nero e il verde trovano posto nella parte frontale e sulle maniche, con righe di maggior spessore (a sfumare verso il fondo della maglia e delle maniche): le strisce verticali nere vengono stilizzate a ricordare l’immagine del municipio di Pordenone, simbolo cittadino, posizionando centralmente sul petto il logo sociale della squadra, esattamente come svetta l’orologio del palazzo comunale sulla città.
L’aquila e le colonne doriche nel corso degli ultimi duecento anni hanno subito variazioni significative rispetto ai disegni originali: il rapace e le colonne erano più slanciati e più esili rispetto a quelli attuali che compaiono sul labaro del Comune; intorno al 1910 addirittura i capitelli delle due colonne subirono un cambiamento di stile, dal dorico al composito ionico-corinzio; durante il Ventennio, sullo stemma fu apposto, così come avvenne in tutta Italia, il simbolo del fascio littorio. La Società Anonima Fonderie Officine Pordenonesi, attiva dal 1923, produceva – e produce tuttora – macchine utensili. È una società quotata alla Borsa di Milano dal 1982, maglia calcio negli indici FTSE Italia Small Cap e FTSE Italia STAR. Il logo della società e il caratteristico swoosh Nike presentano un motivo maculato realizzato con materiali riciclati da suole di scarpe e altri prodotti: sul collo campeggia il motto ‘Play Green. Nella stagione 1982-1983, al posto del logo societario, la divisa portava il leone simbolo dell’azienda dell’allora presidente e amministratore delegato, Giuseppe Gregoris. A Roma fu catturato dalle SS e condannato a morte; riuscì a salvarsi evadendo dal carcere di Regina Coeli assieme a Giuseppe Saragat e ad altri cinque esponenti socialisti grazie a un intervento dei partigiani delle Brigate Matteotti.